Diagnosi della fibromialgia - Iter complesso ma non impossibile

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  • Redazione
  • Jan 2025, 10:42 AM

Diagnosi della fibromialgia - Iter complesso ma non impossibile

La fibromialgia rappresenta una sfida diagnostica per i medici a causa della complessità dei sintomi e dell’assenza di test di laboratorio specifici. Molto spesso i tempi per diagnosticare la fibromialgia sono lunghi e l’iter complesso; mediamente, una persona affetta da fibromialgia impiega dai 4 ai 6 anni per avere una diagnosi certa ed accurata. Per questo motivo abbiamo deciso di scrivere un approfondimento sulle metodologie, i criteri e gli strumenti utilizzati per diagnosticare la fibromialgia, sperando che con il tempo e la giusta informazione i tempi per ottenere una diagnosi di fibromialgia diventino più brevi, senza aumentare, a chi ne è affetto, stati d’animo come confusione, sconforto e demotivazione.
 

Chi diagnostica la fibromialgia?

 

La prima domanda da porsi è qual è il medico specialista che diagnostica la fibromialgia? A chi rivolgersi quando vi è una sospetta sindrome fibromialgica? 

Il reumatologo è il medico specializzato nella diagnosi della fibromialgia ed è il primo riferimento per chi sospetta di soffrirne. Tuttavia, considerando che la fibromialgia interessa molteplici sistemi corporei, il percorso diagnostico può richiedere il coinvolgimento di un team multidisciplinare. Questo team può includere:

  • Neurologi: per escludere patologie del sistema nervoso;
  • Fisiatri: per valutare l'impatto del dolore sulla mobilità;
  • Endocrinologi: per verificare eventuali squilibri ormonali;
  • Terapisti del dolore: per gestire il dolore cronico in modo mirato;
  • Psichiatri o psicologi: per affrontare gli aspetti emotivi e cognitivi correlati.

L'iter diagnostico inizia generalmente con una visita dal medico di base, che può indirizzare il paziente al reumatologo. Durante la visita specialistica, il reumatologo raccoglie un'accurata anamnesi, esamina i sintomi riferiti e procede con un esame fisico approfondito, inclusa la valutazione dei punti sensibili (tender points).

Dato che la fibromialgia è una diagnosi di esclusione, il medico deve eliminare altre patologie con sintomi simili, come:

  • Artrite reumatoide;
  • Lupus eritematoso sistemico;
  • Ipotiroidismo;
  • Spondilite anchilosante.

Per escludere queste condizioni, vengono spesso richiesti esami del sangue, radiografie o altri test diagnostici specifici. Una diagnosi accurata e tempestiva consente di avviare un trattamento personalizzato e di migliorare significativamente la qualità di vita del paziente.

 

Come diagnosticare la fibromialgia

 

La diagnosi di fibromialgia è principalmente clinica richiede un’accurata raccolta della storia medica, l’osservazione dei sintomi riferiti dal paziente e un esame fisico completo. Tra i criteri principali troviamo:

  • Dolore muscoloscheletrico generalizzato presente in almeno tre siti del corpo da almeno tre mesi.
  • Punti sensibili (tender points): la valutazione manuale di 18 punti specifici è un passaggio importante. Sebbene in passato fosse necessario che almeno 11 di questi risultassero positivi, oggi l’attenzione è maggiormente rivolta ai sintomi complessivi e alla loro severità.
  • Altri sintomi: Stanchezza cronica, disturbi del sonno, disturbi dell’umore e sintomi cognitivi, come difficoltà di concentrazione (spesso chiamata “fibro-fog”).

Esami per la fibromialgia

 

Non esistono esami specifici per confermare la diagnosi di fibromialgia. Tuttavia, i test di laboratorio e gli esami strumentali sono fondamentali per escludere altre malattie. Tra gli esami più comuni troviamo:

  • Esami del sangue: Controllo degli anticorpi antinucleo (ANA), livelli di TSH (per escludere problemi tiroidei) e marcatori di infiammazione come la VES e la PCR.
  • Imaging: Radiografie o ecografie muscoloscheletriche per escludere patologie come l’artrite.
  • Test specifici per il dolore: Valutazione della percezione e della sensibilità al dolore.

Diagnosi differenziale della fibromialgia

 

Uno degli aspetti più complessi è distinguere la fibromialgia da altre patologie che possono causare dolore cronico e sintomi sistemici. Alcune condizioni con sintomi simili includono:

  • Sindrome da fatica cronica (CFS)
  • Polimialgia reumatica
  • Disturbi del sonno come l’apnea notturna
  • Disturbi psichiatrici, come ansia e depressione

La valutazione anamnestica dettagliata e la collaborazione tra specialisti risultano cruciali per evitare diagnosi errate.

 

Fibromialgia: criteri e strumenti diagnostici

 

I criteri diagnostici attuali includono:

  • Dolore generalizzato in almeno quattro delle cinque aree corporee definite.
  • Sintomi persistenti (dolore, stanchezza, disturbi del sonno) che si protraggono per almeno tre mesi.
  • Assenza di altre cause sottostanti che possano spiegare i sintomi.
  • Strumenti come il Modified Fibromyalgia Impact Questionnaire e il Functional Disability Inventory sono utilizzati per valutare l’impatto della fibromialgia sulla qualità della vita.

Perché una diagnosi tempestiva è cruciale?

La fibromialgia, se non diagnosticata e trattata, può influire pesantemente sulla qualità di vita del paziente, causando:

  • Dolore cronico
  • Riduzione della funzionalità fisica
  • Complicazioni emotive, come depressione e isolamento sociale

Un riconoscimento precoce consente di avviare un percorso terapeutico adeguato che include:

Nonostante le difficoltà diagnostiche, una valutazione accurata e un piano terapeutico personalizzato possono migliorare significativamente la vita dei pazienti. Se sospetti di soffrire di fibromialgia, consulta in primis il tuo medico di base che ti indirizzerà ad un medico specializzato nella fibromialgia (reumatologo) che avvierà un percorso di diagnosi e trattamento. Ricorda: essere compresi è il primo passo verso il miglioramento.


 

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