Carta Europea della disabilità:verso un futuro migliore

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  • Redazione
  • Feb 2025, 09:46 AM

Carta Europea della disabilità:verso un futuro migliore

Viviamo in un'epoca in cui la consapevolezza sulle malattie croniche sta crescendo, ma ci sono ancora battaglie da combattere. La fibromialgia è una di quelle condizioni che, pur essendo devastante per chi ne soffre, fatica a essere riconosciuta dalle istituzioni. Dolori diffusi, affaticamento cronico, disturbi del sonno e difficoltà cognitive sono solo alcune delle sfide quotidiane che i malati devono affrontare.

Ecco perché la Carta Europea della Disabilità potrebbe rappresentare una svolta. Ma cosa significa concretamente per i malati di fibromialgia? Quali diritti garantisce? E soprattutto, quali sono le prospettive future per chi convive con questa patologia?

Cos'è la Carta Europea della Disabilità?

La Carta Europea della Disabilità, o Disability Card, è un documento pensato per garantire diritti e agevolazioni alle persone con disabilità nei paesi dell'Unione Europea. L'obiettivo è fornire un accesso facilitato a determinati servizi, indipendentemente dallo Stato membro in cui ci si trova.

Attualmente, la Disability Card consente di ottenere:

Sconti e agevolazioni nei trasporti pubblici;

Ingresso gratuito o ridotto a musei, cinema e teatri;

Accesso facilitato a eventi culturali e sportivi;

Diritti specifici nei servizi di assistenza e inclusione sociale.

Tuttavia, c'è un punto cruciale: per ottenere la Carta, bisogna avere un riconoscimento ufficiale della disabilità. Ed è qui che per i malati di fibromialgia si apre un capitolo ancora irrisolto.

Fibromialgia: malattia invisibile, diritto negato?

Chi convive con la fibromialgia lo sa bene: è una malattia invisibile, ma incredibilmente invalidante. La difficoltà più grande? Il suo mancato riconoscimento ufficiale come patologia invalidante a livello nazionale in Italia.

Negli ultimi anni, però, ci sono stati passi avanti. Il 29 febbraio 2024, la Camera dei deputati ha approvato all'unanimità sei mozioni che chiedono al governo di riconoscere la fibromialgia come malattia cronica e invalidante. Se questo processo andrà a buon fine, la fibromialgia potrebbe finalmente essere inclusa nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), garantendo ai malati esenzioni sanitarie e il riconoscimento di invalidità.

Alcune regioni, come il Trentino-Alto Adige, hanno già riconosciuto la fibromialgia come malattia rara e invalidante, ma la disparità territoriale crea confusione e ingiustizia.

La Carta della Disabilità per i malati di Fibromialgia: quali benefici?

Se la fibromialgia verrà riconosciuta come malattia invalidante a livello nazionale, chi ne soffre potrà richiedere la Disability Card e accedere a benefici concreti come:

Agevolazioni nei trasporti: sconti sui biglietti e possibilità di accesso prioritario a mezzi pubblici;

Esenzioni per visite mediche e cure specialistiche;

Parcheggio riservato con il Contrassegno Europeo per disabili;

Ingressi gratuiti o ridotti a eventi culturali, musei e attrazioni turistiche;

Possibilità di ricevere assistenza personalizzata in ambito lavorativo e sociale.

Il vero nodo, però, resta la certificazione della percentuale di invalidità, che determina quali diritti spettano ai malati.

Percentuale di invalidità: cosa spetta in base al riconoscimento?

In Italia, il riconoscimento dell'invalidità dipende dalla riduzione della capacità lavorativa e dalle difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane. Per la fibromialgia, ottenere un riconoscimento ufficiale può fare la differenza tra l'accesso o meno a determinati diritti.

Ecco un riepilogo dei benefici in base alla percentuale di invalidità riconosciuta:

33%: Accesso ad ausili e protesi specifici, eventuale riconoscimento del contrassegno disabili.

45%: Diritto al collocamento mirato, con agevolazioni per l'inserimento lavorativo.

50%: Possibilità di usufruire di congedi per cure legate alla patologia.

60%: Accesso prioritario a misure di tutela sul posto di lavoro.

66%: Esenzione dal ticket sanitario per prestazioni mediche e farmaci.

74%: Assegno di assistenza per invalidità, subordinato a limiti di reddito.

75%: Agevolazioni pensionistiche, inclusi contributi figurativi.

80% e oltre: Possibilità di pensionamento anticipato.

100%: Indennità di accompagnamento e pieno riconoscimento della condizione invalidante.

Verso un futuro di maggiore tutela?

Il percorso per il riconoscimento della fibromialgia come malattia invalidante è ancora lungo, ma qualcosa si sta finalmente muovendo. La Disability Card potrebbe essere un passo avanti concreto, ma senza un riconoscimento ufficiale della patologia, rischia di rimanere inaccessibile per molti malati.

Una cosa è certa: chi soffre di fibromialgia non può più essere ignorato. La battaglia per il riconoscimento non è solo una questione burocratica, ma un atto di giustizia sociale per migliorare la qualità della vita di migliaia di persone.

Continuare a parlarne, informarsi e sensibilizzare l'opinione pubblica è fondamentale. Se sei una persona affetta da fibromialgia o conosci qualcuno che lo è, fai sentire la tua voce. Il cambiamento parte anche da qu